Reviewed: Mercedes-Benz CLS C257 (3° gen)

Oltre che connesso, dinamico, globale e altri centomila termini di marketing e non che potremmo utilizzare, il mondo è più che altro fluido. Tra rosso e blu si sono infilate variazioni che prima non c’erano o non venivano considerate. Nel mondo auto, ad esempio, parlare di segmenti e tipologia di auto in gamma ormai è utile più che altro ai fini commerciali e statistici, perché per il resto oggi qualunque auto fa qualunque cosa o quasi. Quand’ero un bimbetto e giocavo a Gran Turismo, e non stiamo parlando di mille anni fa, esistevano più o meno cinque macro-categorie di auto: giapponese, da città, grossa, cabrio, veloce. Il resto era un dettaglio. Che tempi bui.

Oggi, e quelli del marketing ne sono contenti ma dovremmo esserlo anche noi, abbiamo SUV, SAV, crossover, berline-coupé, coupé-cabrio, shooting brake, shooting brake coupé, coupé-SUV, SUV-cabrio. La lista è una saga e include la CLS con cui Mercedes-Benz, nel 2004, inventò la coupé a 4 porte.

Presentata per la prima volta al Salone di Francoforte nel 2003 (come concept chiamata Vision CLS), da allora ne sono state vendute 375.000 nel mondo.

Due (erano 7 in totale) CLS della prova davanti alla sede GMG di Sovigliana-Vinci, dove si è svolta la conferenza stampa.

Dal punto di vista tecnico la nuova CLS si presenta con alcuni punti focali molto importanti. Il nuovo propulsore diesel, per iniziare, non ha cinghie, sostituite dall’elettronica e i nuovi motori sono in generale più compatti, con pistoni in acciaio e camera di scoppio ricavata all’interno del pistone stesso, e c’è un piccolo alternatore, una sorta di motorino elettrico di 22 cavalli che aiuta in tutti quei compiti tanto sottovalutati quanto importanti, come ad esempio il motorino d’avviamento o la gestione dello Start & Stop, permettendo al propulsore endotermico di fare quello che fa meglio: spingervi in avanti.

Le dotazioni di sicurezza sono tante, alcune ben note come l’assistenza in frenata, corsia e parcheggio, altre meno diffuse come un sistema di guida semi-automatizzato chiamato Drive Pilot; rileva le condizioni stradali e la segnaletica e il traffico e permette una sorta di guida automatica semi-assistita. Lo sterzo richiede occasionale input, per esempio quando la curva è molto stressa e “secca”, ma in generale l’impressione è che sia in grado di tenere piuttosto bene la corsia autonomamente, tutto questo integrato con il cruise control adattivo e quindi con accelerazione e frenata che cambiano in base al traffico che vi precede.

Il frontale della nuova CLS (che ha un cx di 0,26) anticipa il nuovo look che verrà gradualmente adottato da tutte le auto della casa della stella a tre punte. Precisazione che si allarga anche all’interno, perché anche il nuovo display infotainment integrato al cruscotto sarà disponibile per tutti i modelli Mercedes-Benz che arriveranno nei prossimi anni.

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A proposito di infotainment, il display da 12,3 pollici permette di gestire tutto dal navigatore al sistema multimediale, includendo il modulo di comunicazione LTE di Mercedes-Benz e Mercedes ME. Tradotto in Italiano significa che, una volta collegato il vostro smartphone all’auto, questa sarà in grado di riconoscere un appuntamento in agenda e impostare il navigatore di conseguenza o addirittura impostare una conference call. Oltre a questo ci sono 64 gradazioni di colore per le luci soffuse interne. E questa peculiarità è tanto inutile quanto fantastica. Sento già quelli che del marketing che si sfregano le mani. E di nuovo fanno bene perché quest’auto è da raccontare più con le sensazioni che con i dati. Quelli rimangono nella brochure.

La CLS è una coupé gigante lunga e slanciata che sta in strada come Jackie Chan sta sullo schermo quando c’è un poliziesco dove il cattivo è un insospettabile uomo d’affari. E’ naturale e si guida da sola, non solo letteralmente. Va forte ma senza spingervi a correre (il peso inevitabilmente si fa sentire) e, come altre Mercedes, è una dichiarazione d’intenti. E’ più brillante e divertente di una berlina “standard”, meno performante di una coupé in senso stretto e meno canonica di entrambe. Però non viviamo più in un’era in cui abbiamo solo cose che ci servono, viviamo in un momento storico in cui abbiamo un’ampia scelta di cose che vogliamo. Oltre a illimitate opzioni per cose che non sapevamo di volere. Il mercato non sembrava sentire il bisogno di una coupé-berlina a 4 porte prima che arrivasse la CLS, poi però è arrivata e adesso questo tipo di carrozzeria piace molto. C’è un termine che viene utilizzato spesso quando si parla di auto che sono più concrete che belle, ed è “comprabile”. La CLS non è così. E’ comprabile nel senso letterale del termine, se potete permettervela, ma è soprattutto desiderabile.

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I nuovi motori sono entrambi da 3 litri con 6 cilindri in linea, diesel da 286 o 340 cavalli e benzina da 367. Prezzi a partire da 79.700 euro. L’auto della prova è una 350D Premium Plus da 286 cavalli, circa 95.000 euro. Firenze, Marzo 2018.

Testo & foto: Ale Renesis

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